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Peelings

Una della prime forme ideate di trattamento in medicina estetica sono stati i peelings (dall’inglese to peel -pelare- che nella sua accezione comune significa rinnovare una superficie che nei nostri intenti è appunto la cute).

E’ nota l’abitudine della matrona romana Poppea di fare il bagno in latte d’asina: ora, noi non possiamo sapere se ciò si verificasse realmente e con che frequenza, ma è probabile che vi fosse un fondo di verità, considerando il contenuto del latte intero fermentato in acido lattico componente che, come noto da tempi immemori, è un discreto cheratolitico e antinfiammatorio cutaneo, ossia sostanza deputata a rinnovare la pelle superficiale ( le matrone romane prediligevano il biancore latteo della cute ) dall’eccesso di cheratina magari anche ipercromica, cioè contenente troppo pigmento melanico in relazione all’età o causato dall'eccessiva esposizione al sole.

Genericamente i peelings (che come si è compreso appartengono alla categoria chimica degli acidi) sono distinguibili in base alla loro aggressività verso la cute che definisce ulteriormente la caratteristica clinica prevalente, ossia la possibilità di agire:
- solo superficialmente ( peelings da molto superficiali a superficiali )
- fino al livello della parte media del derma ( peelings medi o medio profondi )
- interessare tutto lo spessore della cute ( peelings profondi )

Ovviamente ciascun acido da peeling sarà utilizzato in relazione al tipo di danno cutaneo da trattare. Ad esempio, un acido salicilico al 25% si utilizzerà per i problemi superficiali della cute (macchie solari o impurità epidermiche) ma non (poichè inefficace) per i problemi del derma medio-profondo, a meno che non lo si associ con altro acido -nella fattispecie- acido tricloracetico (TCA ), ovvero con acido piruvico a varia concentrazione.

Pertanto una delle caratteristiche importanti degli acidi da peeling è quella di potere essere utilizzati:
- singolarmente (es acido glicolico),
- in sequenza differita con altri acidi ma sempre nella medesima seduta di trattamento (es acido salicilico seguito da acido tricloracetico a varia concentrazione),
- in associazioni prestabilite e di comprovata efficacia che vengono applicate dal Medico in singolo strato ovvero in più strati a seconda del risultato che si desidera ottenere. A tale proposito si citi la soluzione di Jessner oppure il notissimo Yellow Peel, in cui la parte costituita da associazione di acidi e’ proprio quella yellow, cioe’ “ gialla “.

Sono disponibili sul mercato alcuni acidi da peeling per uso domiciliare ma è bene sottolineare come questi prodotti non sostituiscano praticamente MAI i trattamenti ambulatoriali medici ma ne costituiscono, a volte, il prosieguo di trattamento.

I peeling Medici, per le loro caratteristiche di concentrazione e per la loro aggressività intrinseca devono essere praticati da personale Medico esperto che:
- ne conosce i tempi di applicazione in relazione alla patologia da trattare,
- ne individua per tempo effetti collaterali e complicanze,
- sa mitigare l’entità delle stesse con trattamenti di corteo.

Ovviamente senza prescindere da corretta ed esaustiva comunicazione al Paziente, che deve precedere il trattamento ,individuando le indicazioni cliniche correlate ai desideri del o della Paziente, chiarendone le possibilita’ terapeutiche reali ed evitando ogni MISUNDERSTANDING sovente connesso a informazione mediatica imprecisa o tendenziosa.

Ciò detto quali sono i tipi di acidi e le relative combinazioni che si utilizzano presso la DERMOMEDICALESTETICA?
Secondo esperienza consolidata presso la DERMOMEDICALESTETICA si utilizzano i seguenti tipi di acidi e le seguenti combinazioni:
- acido glicolico,
- acido piruvico,
- soluzione di Jessner, jessner modificata
- acido salicilico,
- acido tricloracetico (a varia concentrazione),
- acido retinoico,
- combinati salicilico + tricloracetico,
- combinati salicilico + piruvico,
- combinati Yellow Peel,
- altre possibilità (tipo Blue Peel e Fenolo).

Quali sono le patologie e gli inestetismi che possono essere trattati con il peeling?

Secondo la Nostra esperienza:
- cheratosi e invecchiamento cutaneo,
- cicatrici da acne (quest'ultime anche in associazione con laser frazionale),
- alcuni tipi di smagliature,
- rosacea,
- discromie o macchie della pelle,
- acne,
- dermatite seborroica,
- radiodermiti.

E con risultati talora importanti a seconda anche della frequenza di applicazione e della potenza degli acidi applicati, che condizionano, come già accennato l'estensione in profondità del trattamento e ovviamente il periodo di guarigione post-trattamento.

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